Laboratorio naturalistico "Le Volpaie" Settembre Ottobre 2005 23

Foglio di memorie e notizie, Resoconto delle attività svolte nell’area dell’ex discarica "Le Volpaie"

a cura della Sezione Pratese del G.I.R.O.S. - Gruppo Italiano Ricerca Orchidee Spontanee. tel:0574-603143

Rana ranocchio, da perdici l’occhio                    

Sì, è proprio così.        Invisibili ad occhio nudo, nascostissimi tra l’erba, ma siamo alla presenza stabile di anfibi al Laghetto del Pettirosso. Anche se con estrema lentezza Le Volpaie continuano così a popolarsi di animali. Già nei mesi precedenti avevamo in qualche modo registrato e segnalato su queste pagine la presenza discreta e sempre nascosta di un numero crescente di specie animali ma è stato con l’occasione di un inizio autunno assai piovoso che queste piacevoli scoperte si sono di nuovo concretizzate. Non è con questo una nuova presenza in assoluto ma di sicuro i due esemplari di Rana esculenta visti e sentiti saltare improvvisamente nelle acque del Laghetto del Pettirosso sono un ottimo esempio di come quest’ultimo trovi un suo mercato e di come inizi ad essere apprezzato dal complesso regno animale.  Dopo la secca estiva che pure aveva visto sopravvivere la piccola pozza d’acqua sotto forma di deposito fangoso, abbeveratoio di sole cavallette e vespe, l’arrivo di nuova linfa con le piogge più consistenti lo ha aiutato a ripopolarsi di libellule, notonette e gerridi tipici insetti acquatici ed ora sembra addirittura di una famigliola famigliola di rane. Alcune specie animali invece soggiornano alle volpaie ns. malgrado per cause indipendenti la nostra volontà. E’ il caso degli ungulati, soprattutto cervi con individui giovani e grosse femmine visti più volte all’interno del recinto ed ultimamente anche cinghiali o solo istrici di cui però non siamo in grado di confermarne con certezza la presenza ma che ci hanno lasciato evidenti i segni delle loro scorribande notturne. Per tutti loro resta sempre facile aprire varchi nella recinzione dell’area, costituita da una semplice rete a maglia sciolta tesa tra esili paletti in ferro e che più di una volta abbiamo trovata divelta o sollevata e che abbiamo dovuto riparare con mezzi di fortuna, filo di ferro per legature trovato in terra e vecchi tronchi d’albero secchi. Di per se questi ospiti sarebbero anche belli ed interessanti da osservare, purtroppo però il danno che arrecano alle piante è tale da farci ricredere delle nostre velleità naturalistiche.   Anche gli uccelli sono ben rappresentati e ci allietano con le loro frequenti visite. Mancanti quasi del tutto i passeriformi sono invece presenti quelli di grossa taglia. Sarà forse per il fronte roccioso della vecchia cava che invita a trovare riparo e a nidificare o per le aree prative naturali e non che rappresentano un ampio territorio di caccia ma oltre alla Civetta vediamo spesso volteggiare e fare lo spirito santo una coppia di rapaci, probabilmente falchi ed ancora una coppia di poiane. Verso l’imbrunire, si direbbe alla fine della giornata lavorativa, ecco arrivare dalla piana verso monte un nutrito gruppo scornacchiante di taccole o cornacchie grigie, corvidi comunque, uccelli neri dall’aria poco rassicurante.    Se il sole a questo punto è già tramontato non ci resta altro che ritirarci e lasciare il campo alle intramontabili rane delle Volpaie.

 

Il posto delle felci  ad un passo dal mare

Un inizio autunno molto caldo ed umido ha di nuovo ispirato la ns. attenzione verso Lago Scuro, area tipicamente adatta ad accogliere specie vegetali particolari quali anche le felci ma di pari passo abbiamo riscoperto…il mare, o dove vorremmo nascesse l’area mediterranea, lì appena fuori.  Due microzone immediatamente vicine, accomunate solo dall’essere affossate in una depressione naturale protetta dai venti ma l’una, caratterizzata da un terreno fresco, profondo, ricco di humus, riparato dal sole, distesa lungo una vallecola; l’altra povera di substrato, posta su un balzo naturale con scarsa ombreggiatura di pini e cipressi, caratterizzata dalla forte esposizione ed insolazione e fortemente drenata. E’qui che stiamo inserendo nuove specie pregustando il risultato

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