I PRIMI TRE ANNI DELLA CASA DI ACCOGLIENZA “SAN CAMILLO”
La Casa di Accoglienza “S. Camillo” ha compiuto lo scorso mese di Gennaio i suoi primi tre anni di vita. Tre anni sono un periodo di tempo in cui un’esperienza come quella che si realizza nella Casa di Accoglienza si assesta e si consolida, alcune tendenze già si evidenziano, e si manifestano i primi problemi “strutturali” nell’organizzazione e nella gestione. E’ giunto pertanto il momento di tentare un bilancio dell’esperienza maturata in questi tre anni e di informare la Parrocchia e quanti hanno concorso alla realizzazione della Casa dell’attività svolta e di come sono andate le cose.
Nelle pagine che seguono abbiamo poi dato spazio ad alcune testimonianze
personali. La prima dà conto di alcune motivazioni
dei volontari e spiega la necessità di rinforzare il convincimento nel loro
servizio, anche attraverso pellegrinaggi fatti assieme. La seconda mette in
risalto quello che sembra essere uno dei principali benefici che la casa riesce
ad offrire ai suoi ospiti: una atmosfera di serenità e di mutua solidarietà,
che è di grande sostegno nell’affrontare i difficili giorni che gli ospiti
trascorrono nelle strutture ospedaliere a fianco dei loro parenti ricoverati. La
testimonianza della terza volontaria spiega il valore che ha avuto
l’esperienza di lavoro e di aiuto prestati nella Casa per il suo arricchimento
umano e spirituale. Queste riflessioni
dovrebbero indurre chi ha del tempo libero ed è incerto su come impiegarlo, ad
intraprendere l’esperienza di volontariato vissuta da queste persone,
consapevoli che è più quello che si riceve che non quello che si da.
Seguono alcune lettere inviate in diverse occasioni da persone che sono
state ospitate nella Casa di Accoglienza. Esse testimoniano un grande senso di
riconoscenza e di fiducia nella capacità degli uomini di aiutarsi e
comprendersi, soprattutto nei momenti più difficili e dolorosi. Ma veniamo ad
una rendiconto sintetico di quanto fatto nel triennio, cominciando
dall’aspetto più importante, cioè gli ospiti.