Presento volentieri questa pubblicazione sulla Casa di Accoglienza “S.
Camillo”. Tre anni fa la sua edificazione è stata una scommessa vinta. Lo
spirito di solidarietà e la magnanimità generosa di tanti parrocchiani e di
altre persone, enti e associazioni, hanno permesso di realizzare un sogno che da
anni nella nostra Parrocchia di S. Camillo cercavamo di concretizzare.
Sappiamo che le strutture sono importanti, ma ancora di più è
indispensabile che queste servano realmente a risolvere i problemi per cui sono
state costruite. Dopo tre anni di attività ci sembra di poter dire che finora
la Casa di Accoglienza ha raggiunto gli obiettivi che ci si era proposti.
Gli ospiti, per loro diretta testimonianza (alcune sono riportate anche
in questa pubblicazione), si sono sentiti bene accolti ed a proprio agio, come a
casa propria. E questo soprattutto per l’opera preziosa dei volontari, di
persone che si dedicano ad un delicato lavoro di solidarietà, di un lavoro che
è fatto di servizio, spesso faticoso, ma anche di attenzione, di disponibilità
all’ascolto, come sempre necessario quando si è a contatto con persone che
vivono momenti difficili per sé e per i propri cari. L’esperienza che essi
stanno maturando, come loro stessi affermano, è un patrimonio importante di
competenza e umanità. Nessuno stipendio, poi, potrà ripagare quanto si fa con
il cuore.
Pensando alla breve storia della Casa di Accoglienza, il sentimento più
forte che sento dentro di me è la gratitudine. Gratitudine perché il Signore,
anche attraverso questa Casa, mi ha fatto incontrare tanti volontari ricchi di
generosità e molto motivati, e anche tanti ospiti con i quali abbiamo condiviso
non solo i bisogni, ma anche la fede, la forza di combattere, la disponibilità
a dare una mano e l’amicizia. Sono diventati per noi nuovi compagni di
cammino. L’uomo ha innanzi tutto il bisogno di compagnia e per sua natura si
mette insieme agli altri.
Le cronache quotidiane riportano spesso episodi di intolleranza e altre
situazioni che denotano inadempienze, disinteresse e cattivo funzionamento di
ospedali o di altre istituzioni; vorremmo che sempre più fossero riportate
testimonianze di solidarietà, di dialogo, di collaborazione e di sincera
condivisione.
Anche da queste pagine ringrazio nuovamente e di cuore tutte le persone, specialmente i parrocchiani di S. Camillo, che hanno
collaborato con il proprio contributo economico, e altri, come l’Ing. Sidoti,
che hanno offerto la loro professionalità. E poi le associazioni, prima tra
tutte “Padova Ospitale”, gli enti e in particolare la Fondazione Cassa di
Risparmio di Padova e Rovigo, che hanno contribuito in maniera consistente alla
raccolta dei fondi che hanno permesso la costruzione di questa Casa di
Accoglienza. E ringrazio le persone che poi hanno provveduto e continuano a
prendersi cura della gestione della Casa stessa.
Ampia è stata la partecipazione a questo progetto, oltre ogni più
ambiziosa aspettativa. Non posso non vedere anche in questa gara di solidarietà,
amore e impegno, la mano paterna di Dio che ha cura di tutti i suoi figli, e si
serve delle opere di persone caritatevoli per far toccare con mano la sua
vicinanza. Questa presenza di tante persone mosse dallo Spirito di Dio ci
incoraggia per il cammino futuro, che sarà, come è stato finora, pur nelle
inevitabili difficoltà, guidato dalla presenza di Dio, che è Padre di tutti e
in particolare dei poveri e dei deboli.
Affido nuovamente e con tanta fiducia questa Casa a Maria Salute degli
Infermi ed a S. Camillo, nostro patrono, a cui è dedicata.
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