I VOLONTARI 

 la testimonianza di una volontaria

Altri, più competenti e più coinvolti di me, faranno un bilancio, morale e pratico, di questi primi tre anni di vita della Casa di Accoglienza “S. Camillo” per i parenti degli ammalati. Io posso solo testimoniare quello che l’esperienza della Casa ha significato per me.

         Anzitutto ho visto quante persone buone ci sono al mondo (anche se, come è noto, la bontà “non fa notizia”): la dedizione, la disponibilità, l’impegno costante di volontari generosi ci spingono ad essere, a nostra volta, più impegnati, più disponibili, meno egoisti e meno chiusi nel nostro privato.

         Ho visto tanta sofferenza, in particolare quella dei bambini, ma anche tanta serenità e tanto affettuoso reciproco aiuto da parte degli ospiti. E questa sofferenza, pur colpendomi dolorosamente, mi ha aiutato a ridimensionare i miei problemi, a vederli sotto una luce diversa, con maggior equilibrio.

          Infine ho visto quanto bisogno, spirituale ma anche materiale, c’è ancora nella nostra pur ricca Italia, ma ho notato anche quanta dignità e riserbo c’è nel chiedere aiuto. E ciò non può non spingerci ad essere sempre più generosi nei confronti delle tante persone deboli che, spesso senza parlare, ci dicono che hanno bisogno di noi.

         Una constatazione conclusiva: sicuramente in questi tre anni è molto di più ciò che ho ricevuto di quanto ho dato.

 

         Andreina Berti