ASSOCIAZIONI
Padova Ospitale: un'associazione per l'accoglienza
Il 15 Novembre 1998 l’Arcivescovo di Padova Mons. Antonio Mattiazzo
inaugurava la Casa di Accoglienza “S. Camillo”. Da anni nei pensieri del
Parroco, Padre Roberto, che da Camilliano sente vivo il carisma del servizio e
dell’assistenza al malato, l’opera ha trovato alla
fine concreta realizzazione grazie al determinante contributo
dell’Associazione Padova Ospitale.
Oltre ad essere un’importante realizzazione della Parrocchia, la Casa
di Accoglienza “S. Camillo” rappresenta anche il primo, significativo
progetto realizzato da Padova Ospitale,
un’associazione che dell’accoglienza ha fatto la sua ragione d’essere ed il suo principale obbiettivo.
Nata dalla sensibile intuizione del suo Presidente, il dottor Angelo
Chiarelli, e con determinazione da lui portata avanti con il sostegno di
colleghi medici, ma anche di
cittadini sensibili alle problematiche sociali,
l’Associazione si propone di umanizzare il rapporto tra struttura
sanitaria e mondo della sofferenza, promovendo la realizzazione di opere che
rendano più accettabile il già difficile cammino del malato e dei suoi
famigliari.
In questi ultimi tempi la città di Padova è divenuta meta di pazienti,
provenienti da città anche di altre regioni, che qui giungono perché
bisognosi di cure specialistiche
che il nostro Ospedale è in grado di offrire.
Purtroppo la recettività alberghiera cittadina non è sempre adeguata al
particolare tipo di utenza; così, per molti malati e per i loro
famigliari, alla sofferenza
provocata dalla malattia si aggiunge il disagio di un soggiorno reso
difficoltoso o precario per insufficienza di strutture economicamente
accessibili in grado di accoglierli.
A questa triste situazione ha in parte posto rimedio la solidarietà
concreta di alcune famiglie, in
particolare della Parrocchia di S. Camillo, che con grande sensibilità e
generosità hanno aperto le loro case a questi fratelli sofferenti. Ma questo
tipo eccezionale di ospitalità diventa ogni giorno più
difficilmente realizzabile, soprattutto per le mutate realtà in cui si
trovano a vivere le famiglie di oggi, con spazi abitativi limitati, orari di
lavoro vincolanti, ecc.; per cui
una risposta a queste necessità deve venire da altre forme di impegno solidale.
Sotto tale aspetto le associazioni di volontariato si sono rivelate tra
gli strumenti di solidarietà più
efficaci perché, unificando gli sforzi dei singoli ed integrando risorse
disponibili ma disperse, rendono possibile la realizzazione di opere per la
soluzione a breve termine di problemi attuali; inoltre, il
coinvolgimento delle istituzioni, necessario per quei finanziamenti che
servono al completamento dei progetti, rappresenta uno stimolo perché le
istituzioni stesse, ancora troppo timidamente incamminate verso una cultura
sociale dell’accoglienza,
affrettino il loro passo in questa direzione.
In questo contesto si è mossa l’Associazione Padova Ospitale che a
queste problematiche, con il contributo delle sue iniziative e delle sue
realizzazioni, ha cercato di dare una risposta concreta in modo da ridurre il
"gap" venutosi a creare tra tecnologia
ed attenzione agli aspetti umani.
L’Associazione è nata nell'autunno 1996, con il patrocinio
dell’Azienda Ospedaliera e del
Comune di Padova; si è voluta definire con una denominazione che racchiude nel
nome il significato della sua identità ed il suo programma: "Padova",
perché è istituzione cittadina, "Ospitale" perché è finalizzata all’accoglienza.
E' costituita da soci ordinari, medici, ma anche cittadini che operano
professionalmente in altri settori della vita sociale, e da soci aderenti
che accettano lo spirito
dell'Associazione e si adoperano per la sua crescita. E’ vigilata, per la
correttezza del suo operato, da un Comitato di autorevoli
cittadini, particolarmente rappresentativi della vita sociale e religiosa
della città.
L’Associazione opera attraverso gruppi di lavoro coordinati da un
direttivo, con un Presidente che si
avvale anche di collaboratori esterni per gli aspetti operativi (agenti di
pubbliche relazioni, giornalisti, esperti fiscali
ecc..). Per la realizzazione dei suoi progetti l’Associazione si avvale
di fondi derivanti da donazioni di
singoli cittadini e di Enti pubblici e privati o
acquisiti attraverso manifestazioni culturali (incontri, mostre,
concerti), ricreative (feste di beneficenza), sportive, che organizza con
regolarità durante l’anno.
Oltre alla Casa di Accoglienza “S. Camillo”, le opere più
significative di Padova Ospitale o
i suoi progetti in via di realizzazione sono:
La Casa di Accoglienza
Internazionale San Domenico Savio: un’opera
pensata, progettata e realizzata per ospitare ogni anno tra Maggio e
Settembre, bambini dai sei ai quattordici anni con problemi di salute. La Casa
si trova sui Colli Euganei, nel
comune di Rovolon e viene gestita da un gruppo di volontari
costituitosi nell’Associazione "Padova Ospitale per un sorriso".
Ha ospitato in questi anni bambini provenienti dalla Bielorussia che, a seguito
del disastro nucleare di Chernobyl, soffrono di malattie legate
all’esposizione radioattiva, per le quali è utile un periodo di
“decontaminazione” in ambiente salubre.
La casa può ospitare fino a trenta persone ed è dotata di ampi ambienti tra
cui un piccolo teatro.
La Casa di Accoglienza Santa Rita
da Cascia: è tuttora in fase di progetto,
per il quale comunque è già stata quasi interamente reperita la
copertura economica (costo stimato 1.250 milioni di Euro). Si tratta di
una struttura di accoglienza ed
insieme di assistenza medica specialistica, in grado
di accogliere malati già sottoposti a trapianto d’organo e bisognosi
di frequenti controlli medici, per i quali una sistemazione alberghiera non è
opportuna. La struttura sarà composta di quattordici stanze (con bagno e
piccola cucina) e sarà dotata anche di un servizio medico specialistico gestito
a titolo gratuito dai medici del Centro trapianti. L’Associazione che gestisce
quest’opera è "Padova Ospitale per una nuova vita".
Il Charity shop: situato in via
Marzolo, è un mercatino della solidarietà, nel quale vengono raccolti e
venduti oggetti e capi di abbigliamento,
il ricavato dei quali è destinato al sostegno dei progetti di Padova Ospitale.
La gestione del mercatino è affidata all’Associazione
"Padova Ospitale Charity Shop".
La Foresteria Santa Caterina:
è un progetto in collaborazione con la Caritas
Diocesana, la Missione Cittadina 1997 e l’I.R.P.E.A (Istituti Riuniti
Padovani di Educazione e Assistenza), per il quale Padova Ospitale ha
dato il suo sostegno. La
Foresteria, costruita in un’ala dell’antico convento di Santa Caterina, a
pochi metri dall’Ospedale, è una struttura con 30 posti letto, in stanze a
uno o due letti con servizi, e spazi comuni per sala da pranzo, soggiorno e
lavanderia, in grado di accogliere pazienti sottoposti a trapianto d’organo ed
i loro famigliari che non hanno la disponibilità economica per sostenere un
alloggio in albergo.
Nell’ambito delle iniziative culturali, Padova Ospitale ha istituito il
Premio Nazionale di Padova alla
Solidarietà, per promuovere nella città
di Padova una cultura di solidarietà. Consiste in una somma in denaro
che viene consegnato
all’organizzazione che a Padova si è maggiormente distinta per iniziative di
solidarietà. La somma viene raccolta attraverso sottoscrizioni di cittadini,
Aziende, Enti che aderiscono ai "100
della solidarietà" con il versamento
di 1 milione di lire.
Un ultimo ma certamente non meno importante progetto di Padova Ospitale
è quello che le consentirà di
portare solidarietà ed assistenza anche fuori
dall’Italia, ai paesi in via di sviluppo (America latina, Africa, area
dei Balcani, Est Europeo).
Il progetto, che potrà dare all’Associazione una configurazione di Organizzazione non
Governativa (ONG) e, come tale, le consentirà di usufruire di finanziamenti istituzionali, si articola in
quattro fasi che si possono così
sintetizzare: individuazione di personale sanitario, medico ed infermieristico, disposto a soggiornare e prestare la propria
opera nei paesi in via di sviluppo; accoglienza e cura presso l’Azienda
Ospedaliera di Padova di pazienti
affetti da particolari patologie, non curabili nei paesi di origine;
preparazione di personale sanitario proveniente dai paesi in via di
sviluppo con corsi nel paese di origine o stages nelle strutture ospedaliere di
Padova; coinvolgimento di volontariato non sanitario per gli aspetti di
carattere umanitario. In una prima fase verranno prese in considerazione
soprattutto patologie di competenza chirurgica plastica e ricostruttiva come
malformazioni, tumori, lesioni
post-traumatiche.
E’ un progetto ambizioso ed impegnativo, che ci auguriamo possa essere
sostenuto da chi ha la consapevolezza che quanto ci è dato di godere in
termini di benessere e di salute debba essere condiviso con chi è nel bisogno;
così che la globalizzazione non sia solamente un inevitabile processo
economico, ma costituisca il presupposto per un impegno di crescita verso una
solidarietà necessaria e dovuta.
Francesco Pietrogrande